E forse si inizia...

Perchè ho aperto un Blog? Non ne ho idea. Forse lo porterò avanti, o forse lo abbandonerò presto, in preda a qualche attacco di sociopatia.  

 Argomenti? Tanti. Ma iniziamo...da me! Che non sarò nessuno, per voi. Ma forse, dopo, sarò qualcuno. Uno dei tanti, sicuro, ma almeno sarò qualcuno. Il mio nome, al momento, potrebbe pure esser superfluo. Magari lo rivelerò quando tirerò fuori il classico "libro nel cassetto" che sarò riuscito a pubblicare. Ed ecco, come per magilla, già rivelato qualcosa. Sono uno scrittore? Bhè, un aspirante tale, sì. Nonostante la mia età non più fresca( classe 1975, ragazzi!), coltivo ancora il sogno di pubblicare e narrare le mie storie. Qualcuno, una volta disse che "non basta avere buone storie. Bisogna avere anche qualcuno a cui raccontarle".

...


  Ora che ci penso, poter aver qualcuno a cui raccontare le mie storie potrebbe esser parte importante, nella decisione di aprire un Blog. Ma non sono solo uno scrittore; sono un cinefilo, un lettore, uno sceneggiatore, un fumettaro e un fumettista, un illustratore, un grafico, un cantante, un attore, un regista, un videogiocatore, un compositore di haiku...
Ma allora perchè faccio l'operaio? No, dico...perchè stracazzo faccio l'operaio per vivere? Bella domanda. Prima o poi ne troverò una risposta convincente.

 Sogno. I sogni mi accompagnano da sempre. E spesso li ho traditi. Qualche volta han loro tradito me. Sono un sognatore. Un Sognatore Tormentato. Benvenuti nel mio piccolo regno.

Mana RD

Commenti

  1. Beh Mana, alzi una mano chi non ha almeno un "sogno nel cassetto". Quel fantomatico obbiettivo degli illusi, che quasi è una colpa confessare in pubblico. Un tabu dell'era moderna, in cui la società chiede solo l'uniformazione e aborra l'individualità. Certo, chi poi "riesce", lo realizza e si eleva sopra le masse viene idolatrato, ma servono due "balls of stell" grosse così e anni luce di impegno e perseveranza (l'anno luce si può utilizzare come unità di misura degli atteggiamenti? Licenza poetica ftw).
    Magari tutto questo può non aver senso e sembrare uno sclero mentale, ma il messaggio di fondo c'è, ed è: perseverare, sbattere la faccia nelle porte che ti si chiudono davanti, fregarsene di tutto e tutti e vivere nel desiderio di "arrivare", non so bene dove ma da qualche parte di sicuro. Fuck, la vita è una sola d'altra parte, se non cerchiamo di essere chi vogliamo, cosa ci resta? Un lavoro, una famiglia, la macchina, i pranzi con i parenti della domenica, eccetera eccetera eccetera? Sì, tutto molto bello, davvero, ma senza quella speranza, quel desiderio di "io voglio fare..." l'esistenza perderebbe invero il suo fascino che ci fa continuare ad andare avanti.

    Tutto 'sto discorso firmato da: uno che prima o poi spera di entrare a far parte del mondo videoludico per influenzarlo con le sue idee e storie (e che per ora ha qualche aggancio nel settore soltanto).
    Oh Mana, non mollare eh.

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  2. Grazie per il tuo intervento. Di porte in faccia ne ho avute, e molte volte è stato invece il mio atteggiamento a portarmi a chiuderle o a non attraversarle. Ma sono sempre qui, bene o male. Ogni tanto è anche capitato che lo sconforto mi portasse a voler mollare, limitandomi a respirare e ogni tanto sognare. Ma poi, è sempre quest'ultimo atto, il sogno, a riprendersi i suoi spazi.

    Ed è ciò che, alla fine, mi manda avanti.

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