28 Giorni Dopo - Horror d'analisi sociale.

MINI SCHEDA FILM

Titolo: 28 Giorni Dopo
Anno: 2002
Produzione: UK
Regia: Danny Boyle

N.B. Parte di questo articolo è già stata postata su My Movies, una mia vecchia mini-recensione.
 
 28 giorni dopo aver avuto un incidente in bicicletta, il giovane Jim si sveglia in ospedale. E' solo, in una stanza vuota di un ospedale vuoto, in una strada vuota di una Londra vuota. Si scontrerà presto con la terribile verità: un virus ha infettato l'umanità, che condanna le sue vittime a vivere in uno stato di perenne furia omicida. Assieme ad uno sparuto gruppo di sopravvissuti tenterà di dare ancora un senso a tutta questa follia...

 

 28 Giorni Dopo è un'opera emblematica. Se la trama si può banalmente riassumere in un survival-horror, ovvero in gente che deve solo sopravvivere agli “zombies”, lo stesso non si può dire degli spunti d'analisi che dona allo spettatore un po' più attento. Non fraintendete; volete violenza? C'è. Volete splatter e sangue a secchiate? Ci sono. Volete imbeccate per soffermarvi a pensare? Ci sono anche quelle. Il film è talmente pieno di piccole perle che fan capire non trattarsi solo di un film horror, ma anche di un'analisi sociale della nostra cosiddetta civiltà. In primo luogo Boyle utilizza una delle nostre più ancestrali paure, un contagio mortale e incontrollabile, per creare uno scenario agghiacciante. Tanto più terrorizzante, quanto più noi inconsciamente sappiamo essere anche piuttosto possibile. Pensiamo all'isteria diffusa ogni volta che un qualche virus sconosciuto inizia a diffondersi tra gli animali. Anche se i casi di infezione umana risultano rarissimi e circoscritti, il mondo fa scattare l'allarme( anche se in larga parte fomentato da forme di terrorismo psicologico dei media). Le scene di Jim che si aggira in una Londra invariata nell'aspetto, ma totalmente disabitata, sono forse più agghiaccianti delle scene sanguinolente. Il virus stesso, poi, risulta un'azzeccata idea. Non viene data una spiegazione plausibile. All'inizio viene solo banalmente detto che delle scimmie da laboratorio hanno una forma molto forte di rabbia. Punto e basta. Se dal punto di vista scientifico può far sorridere, dal punto di vista del film no. Il virus è effettivamente Pura Rabbia, gli infetti sono scossi da spasmi terribili, e il loro solo scopo è uccidere, senza alcuna logica. Pensiamoci; le scimmie infette che vengono bombardate con immagini della violenza senza senso dell'umanità all'inizio del film, e la velocità esagerata con cui il contagio si propaga nell'uomo ( meno di 20 secondi dal contatto col sangue infetto). La cieca follia omicida è colpa del virus, o forse è qualcosa che semplicemente ci portiamo dentro da sempre? Un altro esempio sono i soldati. I soldati rappresentano l'unico barlume di civiltà rimasto in piedi...o lo rappresenterebbero, perchè non ne esce un quadro molto edificante. L'unico che ha un comportamento coerente, l'unico che ha intuito la verità sul contagio, viene trattato dagli altri come uno squilibrato. Il resto della squadra ha un progetto che rasenta la folle disperazione. Lo spettatore alla fine potrebbe chiedersi chi è il vero folle: gli infetti preda del virus e quindi “senza colpa”, o i soldati che si definiscono normali ma hanno un comportamento disumano? 

 

 Passaggio emblematico, poi, la liberazione delle due ragazze da parte di Jim. Esse sono ormai la sua famiglia. Non ha altro. E il solo modo per liberarle dalla follia dei militari, sembra proprio esser quello di permettere agli infetti di entrare nella casa. Un rischio, ma quando devi difendere ciò che ti è più caro, sei disposto a usare ogni mezzo. Anche diventando un animale. In alcuni passaggi, pare addirittura che Jim stesso( un sempre convincente Cilian Murphy) sia infetto, e si ha l'impressione che gli altri infetti lo considerino uno di loro, non attaccandolo. Un'allegoria, di nuovo, sulla natura prettamente umana della rabbia indotta dal virus? Jim ha semplicemente tirato fuori la sua natura umanamente selvaggia, e quiondi paragonabile alla furia cieca degli infetti? Ho apprezzato molto anche quella sorta di scambio di ruoli che avviene tra Jim e Selena( Naomie Harris). Lei sembra già la veterana, una donna dura, forte e senza rimorsi. Lui, l'uomo, un ragazzino spaventato, sperduto, dipendente da lei. Ma durante il viaggio, come si conviene nei canoni del significato stesso del viaggio in narravtiva, avviene la modifica. Selena rivela la sua natura di donna, sensibile e che ha dovuto indurirsi per sopravvivere. Jim, come detto, arriverà addirittura a comportarsi come un selvaggio guerriero pur di difendere la sua famiglia.


 

Tecnicamente la pellicola presenta degli effetti poco appariscenti, molto grezzi, ma efficacemente terrorizzanti. Il film ha un aspetto volutamente molto realistico, enfatizzato dall'uso del digitale, e di conseguenza gli effetti visivi non potevano essere esagerati. 28 Giorni Dopo è, a mio avviso, una pellicola da vedere. Un consiglio se avete il dvd: negli extra guardate la scena tagliata "Hospital Dream", un finale alternativo molto più convincente.

LINK CONSIGLIATI:
IMDB 28 Giorni Dopo
IMDB Danny Boyle

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