PRESS PLAY ON TAPE - Puntata IV


PRESS PLAY ON TAPE
Sproloqui decisamente seri sul mondo dei VG



PUNTATA IV 

IL NOSTRO CUORE FATTO A PEZZI 
 ovvero
SEGA E LA CADUTA DEL FABBRICANTE DI SOGNI  


Io sono un Segaro. Cresciuto a pane e giochi SEGA. Ma sono anche un Commodoriano, e prima ancora un Intellivisioniano...forse in questo caso quell'inutile concetto filosofico degli universali può giungere in aiuto. Io sono un videogiocatore. 




 Avvenne il 31 gennaio 2001. Un annucnio che si rivelò solo la prima scossa di un terremoto che sconquassò il mercato dei videogiochi. E incrinò per sempre il cuore di milioni di segari in tutto il mondo. SEGA annunciò ufficialmente che la produzione del suo Capolavoro, il Dreamcast, sarebbe cessata da lì a un paio di mesi scarsi. E che sarebbe stata la fine di SEGA come produttore di consolle.
 SEGA abbandonava il mercato hardware casalingo. Non avremmo mai più rivisto un'ammiraglia dove sapere di trovare i nostri giochi preferiti. Non avremmo mai più avuto un campo di battaglia dove poter combattere le nostre "guerre", fianco a fianco con altri prodi samurai segari. Non avevamo più un Signore e un castello da difendere. Siamo diventati tutti dei ronin, guerrieri senza padrone; alcuni sarebbero fuggiti, sarebbero divenuti banditi, raccolti in bande di predoni, senza onore. Altri avrebbero continuato a girovagare da soli, mantenendo il loro onore nell'animo, ma rifiutati dalla società, disprezzati e derisi.

 La follia del mercato moderno aveva ormai gettato il suo seme, e le radici avevan cominciato a mietere le prime vittime. A crescere senza controllo, distruggendo edifici costruiti da decine di anni, abbattendone anche di nuovi, forti, all'avanguardia, splendenti. Ma costruiti su un terreno che stava già iniziando a cedere, impoverito da piante apparenetemente magnifiche, ma voraci e fameliche, che stanno privando la terra di ogni nutrimento, donando apparente ricchezza di frutti. 
 Ma per quanto, prima che il nutrimento venga meno?


 Questa quarta puntata sarà ricca, ricchissima di allegorie. Non ho la minima intenzione di analizzare i motivi tecnici e commerciali che hanno portato al semi-fallimento di SEGA dopo il tracollo Dreamcast. Voglio solo esporre le sensazioni e gli sconvolgimenti emotivi che un videogiocatore appassionato ha provato dinnanzi al crollo di un simbolo che per lui ha significato decenni di sogni e divertimento. Una doverosa precisazione, direi. 

  
SEGA è caduta, Viva SEGA! Magari, fosse stato così...la confusione generale che seguì quell'annuncio ancora la ricordo...e ricordo un post scritto su un forum che frequentavo. Ipotizzavo uno scenario tragico, dove le nostre saghe preferite sarebbero finite distribuite su varie consolle. Un Virtual On di qui in esclusiva, un Virtua Fighter solo su quell'altra macchina, un Panzer Dragoon di là e basta, etc...Il nostro Cuore segaro fatto a pezzi, e distribuito a caso un po' qui e un po' là, come del mangime gettato in un pollaio, un po' divorato da tutti, un po' calpestato da galline e uomini. Non potevo sapere quanto, quello, sarebbe stato solo l'inizio. Non solo, quindi, in parte si avverò ciò che temevo, ma sarebbe stato addirittura peggio.


 Fu il periodo in cui mi distaccai molto non solo dalle community, con cui entrai in contatto soprattutto in quell'epoca dorata del Dreamcas, ma un po' coi videogiochi in generale. Continuai a giocare, chiaro, ma con un distacco elevato. Alla fine, fu l'Xbox a catturare la mia attenzione. Tra i primi titoli c'era quel Gun Valkyrie che sarebbe dovuto uscire proprio su Dreamcast, e inevitabilmente il pad che ricordava molto quello dell'ammiraglia SEGA mi convinsero a considerarla come una possibile erede spirituale. Oh, certo, l'odio nei confronti di SONY certamente contribuì alla scelta. Era inevitabile, nel cuore, non addurrre colpe nei confronti di una casa che aveva iniziato già a dare spintoni e a sgomitare, relegando il Saturn a una consolle di nicchia, e riuscendo a imporsi nelle case di chi i videogame li considerava solo come roba da sfigati.



 Passai a Xbox, dicevo, con la speranza che fosse lì il luogo in cui avrei continuato a impugnare la katana taggata SEGA. L'acquisizione di Shenmue 2 da parte di Microsoft, l'eredità dell'inserimento dell'online nelle consolle, eredità presa proprio dal Dreamcast che aveva già iniziato a credere in questi cambiamenti, la compatibilità col l'ambiente di sviluppo PC( esattamente come il DC sfruttava Windows CE), le immagini di una versione coin-op di Virtual On i cui mech sembravan sfoggiare un Xbox sulla schiena...ero quasi certo di aver trovato una nuova patria.

 Ma poi, iniziarono: su PS2 annunciarono esclusive pesanti come Virtua Fighter 4 e nuovi capitoli inediti di Virtual On. Su Gamecube di Nintendo arrivò la versione migliorata ed espansa di Skies of Arcadia, uno dei miglior rpg mai usciti; su Xbox, almeno quello, arrivò il nuovo episodio di Panzer Dragoon( probabilmente la serie SEGA che più amo assieme a quella di Shining), l' Orta.
 L'annuncio di nuovi Altered Beast e Shinobi solo su PS2 furono ulteriori frecce conficcate nel petto. Non potevo permettermi di acquistare e mantenere più consolle, e quindi continuai con l'Xbox, ma ormai con una morte nel cuore. Di titoli belli ne giocai, chiaramente, ma ricordo quella generazione, in molti casi, come una sorta di limbo, avvolto dalla nebbia, non sempre chiaro. Come se si fosse trattato di un sogno, laddove, invece, ricordo ancora oggi perfettamente le generazioni precedenti, come quella CBM64, Megadrive o Saturn( Sempre sia Lodato!).


  Sono passati alcuni anni, ormai...la situazione, invero, è andata sempre peggio. Anche riprendendo la generazione passata, non si può non fare a meno di notare come la crisi che ha colpito SEGA sia molto più profonda; storici team di sviluppo si disgregarono, menti si dispersero, le idee vacillavano. Basterebbe andare ad analizzare nuovi episodi di brand storici, come il già citato Shinobi per PS2. Sebbene il titolo peccasse fin troppo nella realizzazione tecnica e nell'impianto di gioco, aveva ancora presente una certa ricercatezza dello stile classico della serie. Ma il gioco, per l'appunto, era lontano anni luce dagli standard qualitativi cui SEGA aveva abituato i suoi fans. Analogalmente, altri titoli, che potevan magari avere una componente dignitosa sul piano ludico, si presentavano con una desolante e violenta mancanza di stile, che non solo sfigurava il titolo originale, ma faceva rabbrividire un po' in generale. E' il caso di Altered Beast, sempre per PS2( Sic!), dotato di una realizzazione estetica pressochè priva di ogni regia artistica. 

 E' ancora recente l'arrivo sugli scaffali  dell'agghiacciante Golden Axe Beast Rider, nuovo episodio isirato allo storico brand barbarico. A fronte di alcune idee anche piuttosto interessanti, ci siamo ritrovati forse il peggior titolo SEGA del dopo Dreamcast, indifendibile sotto quasi ogni punto di vista. In primis, nelle intenzioni, spudoratamente votate ad attirare clienti tramite le procaci forme della bella guerriera protagonista. Tutto il resto del titolo, però, risultava solo un gigantesco attentato all'immaginario narrativo di una saga che tutti hanno imparato ad amare.


 Ormai, parte della community segara appare sconfortata, indurita da anni di soprusi perpetrati proprio dalla nostra amata SEGA. L'annuncio di nuovi capitoli di brand che abbiamo tutti amato produce, oramai, brividi freddi lungo la schiena. E' desolante rendersi conto che si preferirebbe veder morto un marchio, piuttosto che vederlo stuprato e lanciato sul mercato in pompa magna, prendendo per i fondelli i fans, e gioendo del tripudio dei segari cartonati( copyright by SEGA Club Italia). Lo stesso Shinobi ha subito un destino crudele e beffardo, con un capitolo per Nintendo 3DS presentato come IL ritorno di Musashi, perculando alla grande l'utenza storica con annunci pomposi e continui richiami ai vecchi episodi. E se il gioco in se, forse, potrebbe pure risultare divertente e giocabile, resta afflitto da un'agghiacciante e oscena direzione artistica, maciullato da un design che definire approssimativo e povero appare come un eufemismo. Basterebbe un semplice raffronto tra un qualsiasi Shinobi del passato e quello moderno per rendersi conto dell'ecatombe estetica subita dall'agile ninja di SEGA. La troppa polvere e l'inattività protratta, evidentemente, lo hanno reso una facile preda di scellerati programmatori senza scrupoli; un vecchio e stanco prigioniero di un Signore della Guerra che prima dell'Onore, preferisce il guadagno...



 L'atteggiamento miope e ottuso di SEGA ha creato, spesso, strane situazioni. Menti geniali e grandi talenti, lasciati da soli, a volte hanno dato vita a nuovi episodi sotto falso nome. Le pretese di SEGA di mantenersi legata a certi brand, ma senza mai veramente interessarsene, ha portato alla nascita di giochi che, pur non sfoggiando il nome altisonante, sono a tutti gli effetti gli eredi. E' il caso di Child of Eden, splendido titolo di Mizuguchi, già creatore del bellissimo REZ, canto del cigno proprio del Dreamcast. E laddove SEGA altro non sa fare che stare a guardare, ecco che Child of Eden è pronto a raccogliere l'eredità. L'impianto di gioco è lo stesso, il creatore è lo stesso, lo stile è identico, ma SEGA resta alla berlina. Complimenti.
 Altro titolo che ripercorre le strade di un illustre precedente è l'imminente Crimson Dragon. Una buona parte del team Andromeda( poi SmileBit), originale creatore della superlativa saga di Panzer Dragoon, crea questo nuovo gioco a base di draghi. L'attesa era spasmodica. Ma più emergevano particolari, più la CERTEZZA che si trattasse di Panzer Dragoon sotto falso nome si concretizzava. Gli artwork risultan pressochè uguali, senza nemmeno metter in gioco i filmati in game, praticamente lo stesso gioco. Persino la scena dell'accampamento riporta immediatamente ai camp di Panzer Dragoon Saga...un pezzetto di Cuore che viene di nuovo nutrito, sembrerebbe...verrebbe da abbracciare Microsoft per aver creduto ancora una volta in un team simile, se solo non ci fosse di mezzo quell'osceno "Kinect Only", che getta nello sconforto il sottoscritto, e aumenta l'amore/odio verso SEGA, che si fa sfuggire menti così brillanti e lascia crepare brand dal potenziale immenso...


 E il trand sembra non voler cambiare. SEGA ci ammorba con centinaia di Rom, riproposte fino alla nausea su ogni macchina esistente. Che se fossero tentativi di preparare il terreno a nuovi capitoli, ne saremmo tutti felici. E a volte la flebile speranza che questo sia il radioso futuro che ci aspetta si fa ancora largo nei nostri Cuori rattoppati, soprattutto quando le riproposte si assestano su buone versioni riviste e corrette, come Daytona USA o quello che sembrerebbe il prossimo Jet Set Radio, o anche quando SEGA ne è solo pubblisher, come la fenomenale versione XBLA di Guardian Heroes...ma poi, la tetra ombra di Shinobi 3D o Beast Rider oscura ogni sogno, trasformandolo nel peggiore degli incubi che nemmeno il fiabesco Nights saprebbe ripulire. E quindi, inevitabilmente, si torna alla consapevolezza che, con una SEGA del genere, è meglio che Shenmue resti nella Storia come "opera incompiuta"....


La caduta del Fabbricante di Sogni fu solo il primo atto di una lunga storia, fatta di guerre, battaglie, sconfitte, carestia e falsi dèi. Una storia fatta di sangue, violenza, corruzione. Promesse di libertà, di ricchezze impossibili, un Paese dei Balocchi che tenta costantemente di ridurci a somari da sfruttare fino alla morte. 
 Ma è anche una storia fatta di speranza, di amicizie anche virtuali che perdurano costanti, di fortificazione. Come dei ronin che non han perduto l'Onore e continuano a rispettare la memoria del loro Signore di un tempo.

 Quel led triangolare continua a splendere della sua luce arancione, brillante, un faro nel buio. Quel led è nel centro del nostro Cuore fatto a pezzi, un nucleo che, seppur a fatica, attira tutti i frammenti sparsi nel mondo, nel costante tentativo di rcomporre un puzzle fatto di passione e di divertimento.

 Quel led triangolare non si spegnerà mai.
 Onore al Dreamcast. 
 Onore ai nostri Cuori segari.


Commenti

  1. Bello Mana,

    Dorga (almeno qui non ho problemi di calligrafia XD)

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  2. Scritto splendido. Non posso dire di capire cosa si provi a veder morire la casa dei proprio sogni, essendo io un nintendaro da quando avevo 3 anni, ma tanto rispetto a chi ha amato SEGA e continua a farlo. Voi siete re tra i re, portatori di una quintessenza videoludica che spero torni a concretizzarsi nuovamente in futuro.

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    1. Grazie per i complimenti. Nintendo resta ancora una piccola ancora di salvezza, una certezza in un mercato davvero piuttosto burrascoso. Questo, nonostante pure Nintendo debba parzialmente piegarsi alle regole del mercato, con una sovraesposizione di brand come Mario e Zelda...splendidi titoli, sia chiaro, ma io aspetto ancora altre serie che amo molto di più come Starfox o F-Zero, che però vengon trattate un po' come serie di seconda scelta...:)

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