Nocturnal Roads - Un viaggio immaginario tra musica e pensieri in libertà - Episodio 4


 Il finestrino abbassato, l'oscurità ovunque, i fari della macchina, qualche altra luce lontana e il silenzio oltre il motore, le uniche compagnie. A parte la radio, chiaramente.

 Ispirato anche dalla trasmissione Virgin Motel su Virgin Radio (ripensando soprattutto alla prima edizione, quella con la voce di Ottaviano Blitch), ho pensato di dare inizio a questi piccoli momenti in cui, accompagnato da una canzone, mi do un'idea base di partenza e poi lascio andare la parola. 

 Tutto quello che leggerete, se qualcuno lo farà, è pressochè improvvisato. Come detto, mi do un tema base, poi lascio andare la creatività sul momento.

 Spero gradirete. Almeno la canzone che vi propongo...





 È una strada stretta, quella che si vede affacciandomi alla finestra della mia stanza. Anzi, dovrei dire le finestre. È una stanza angolare, con due finestre che mi permettono di dare uno sguardo alle fette di mondo lì sotto.

  Sbuffo del fumo dalla bocca, mantenere accese le braci della pipa è un piccolo esercizio di concentrazione. E nel frattempo osservo le persone che, un piano sotto, attraversano gli stretti vicoli dove è posizionato questo vecchio alberghetto. C'è un pawn shop nell'edificio di fronte, ed è ancora aperto nonostante l'ora. Ha insegne orientali, quasi fosse un pezzo di una Hong Kong ferma nel tempo di decenni fa e trasportata lì, in una cittadina senza nome.

  Per essere una vietta nascosta c'è un discreto via vai di umani, piccoli dalla mia vista sopraelevata. Un gruppetto di ragazze passa sotto la nuvola di fumo azzurrognolo che ho appena creato, ridendo, sghignazzando. Due giovani studenti si voltano a guardarle, parlottando tra loro con sguardi che rivelano chiaramente la natura dei loro commenti.
  Una coppia di mezza età passeggia mano nella mano. Li seguo finché non escono dalla mia vista, con un misto di sorpresa e malinconia. Un ragazzo, sembra un orientale, in jeans e giubbotto di pelle marrone si guarda attorno perplesso, prima di sparire verso l'ingresso della mia stessa pensione, sotto le mie finestre.

  Il tabacco è finito. Sollevo lo sguardo e osservo due gatti che, sulla porzione di tettoia alla mia sinistra, sembrano intenti nella mia stessa attività di spionaggio di umani.

  Mi allontano dalla finestra e mi preparo. Un locale in fondo alla strada stasera da musica dal vivo e non voglio perdermela. Domani probabilmente mi rimetterò in viaggio e voglio un ultimo bel ricordo di questa breve pausa di frivole, ma piacevoli illusioni di stabilità emotiva.

Buona notte, là fuori...


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