PRESS PLAY ON TAPE - PUNTATA V


PRESS PLAY ON TAPE
Sproloqui blandamente seri sul mondo dei VG



 PUNTATA V


LA FEBBRE DA CHIVOS
ovvero
QUANDO UNA BUONA IDEA DEGENERA


Io sono un Segaro. Cresciuto a pane e giochi SEGA. Ma sono anche un Commodoriano, e prima ancora un Intellivisioniano...forse in questo caso quell'inutile concetto filosofico degli universali può giungere in aiuto. Io sono un videogiocatore. 








 Non so voi, ma ricordo lo smarrimento quando, ormai diversi anni fa, avviai per la prima volta la Xbox 360. La creazione di un profilo specifico su di una consolle, unico per tutti i giochi a venire, oggi cosa assolutamente normale, all'epoca mi parve un'idea talmente semplice da chiedermi come mai nessuno ci avvesse mai pensato prima.

 Ma fu, in particolare, quel misterioso numero al fianco del proprio nickname( al secolo, GamerTAG) che mi lasciò alquanto confuso...il Punteggio Giocatore.


 Il famigerato "Punteggio Giocatore", un po' simbolo di questa croce & delizia chiamata "Obiettivi"( Achievements, in inglese, poi contratta in "Chivos"). L'idea è in sè piuttosto semplice, ma allo stesso tempo assolutamente geniale. Esattamente come il Profilo Giocatore unicizzava una procedura che in molti giochi veniva eseguita( la creazione di un profilo che tenesse separati i progressi di più persone), gli Obiettivi rendevano "standard" quegli extra che  in molti titoli restavan legati al gioco stesso. Scovare tutti i segreti, raggiungere punteggi elevati, finire il gioco al massimo livello di diffcoltà, in molti casi, procurava anche dei benefici al gioco stesso, come lo sbloccaggio di opzioni extra, un nuovo livello di difficoltà, personaggi aggiuntivi, etc... Oppure, solo ed esclusivamente la soddisfazione di esserci riusciti. Ricordo che ai tempi del Megadrive, tentavo di finire Street Fighter 2 Champion Edition alla massima difficoltà senza perdere un round solo per ottenere una spartanissima schermata nera col proprio personaggio in posa di vittoria e una scritta lampeggiante che enunciava:"You have MASTERED ( nome del personaggio)!".




 Ecco, gli Obiettivi non fanno altro che "valorizzare" questo tipo di imprese, affibbiando loro un valore numerico, e "sbloccandolo" sul profilo giocatore, così da mostrare a tutti che quel giocatore ha fatto questo o quello. Dopo un inizio comunque abbastanza confuso, dove forse nemmeno i programmatori avevan compreso appieno la loro funzione, il sistema di Obiettivi ha subito un'evoluzione. In primis, delle regole che standardizzassero il punteggio ottenibile. Fu deciso che ogni titolo "retail" dovesse dare 1000G al giocatore che riuscisse a "completare" la lista di Obiettivi. Prima di allora, infatti, alcuni titoli avevan sì una lista, ma ognuno donava più o meno quello che voleva. Ad esempio, Lord of the Rings: The Battle for Middle-Earth 2, un RTS( Real-Time Strategy) basato sull'universo narrativo della Terra di Mezzo, procura solo 705G totali. A questi 1000 punti globali per gioco,  in caso di elementi aggiuntivi a pagamento, si dovevano aggiungere almeno altri 250.. I giochi della categoria LIVE Arcade, i cosiddetti XBLA, dovevano "valere" 200G, e avere per forza 12 Obiettivi massimali. Insomma, si profilava una certa organizzazione per un elemento che poteva sembrare quasi marginale. Era solo l'inizio di quello che si potrebbe definire un vero fenomeno videoludico, forse il più eclatante della generazione dopo la diffusione dei controller alternativi al joypad...



  Uno strano fenomeno, difficilmente classificabile. Se da un lato si poteva evincere una geniale trovata per spingere anche i giocatori meno costanti e meno incalliti a giocare più profondamente i loro giochi, dall'altra si è assitito a un crescendo di fenomeni molto strani, un caos di reazioni, scelte, isterie, trovate geniali e comportamenti deviati.

 In primis, la nascita di siti dedicati. Certo, fondamentalmente non sono altro che un'evoluzione dei siti con soluzioni e cheat, come xbox360achievements.org, sito che presenta accurate guide alla risoluzione di ogni Obiettivo, con valutazioni globali sulla difficoltà generale di completamento, tempo medio impiegato, numero minimo di partite, eventuali glitch, etc...

 Il vero passo successivo, però, è senza alcun dubbio il sito www.trueachievements.com , che si presenta come un complessissimo sistema di "rivalutazione" degli Obiettivi. Il sito, infatti, presenta un sistema dinamico di punteggio parallelo a quello "ufficiale", basato su una moltitudine di fattori come l'effettiva difficoltà dell'Obiettivo, il numero di persone che lo ha ottenuto, la scarsità di gente nella community online del gioco, etc...Di fatto, raramente il punteggio complessivio di un gioco è pari ai 1000G ufficiali. Certi giochi, come ad esempio Game Room, un client gratuito per il retrogaming, in cui è possibile acquistare una grande varietà di vecchi coin-op e titoli storici di Atari 2600 e Intellivision( Sempre Sia Lodato!)  valgono magari più di 5000 punti True Achievements, perchè necessita di una dedizione di ore molto estesa, abilità superiore alla norma e magari perchè una scarsa percentuale dei giocatori tracciati possiede il gioco o ha sbloccato quel determinato Obiettivo...se devo immaginare un'evoluzione del Punteggio Giocatore in futuro, non posso fare a meno di pensare a un sistema simile, che poi non è altro che un normale sistema punti di un qualsiasi gioco: un nemico semplice da pochi punti, un Boss o un nemico segreto da molti più punti.





 E questo mi permette di iniziare a toccare il vero cuore dell'articolo, ovvero le deformazioni comportamentali che gli Obiettivi sembran aver instillato in alcuni( molti) utenti.
 Spesso il Punteggio Giocatore è stato paragonato agli "high scores" tipici dei giochi di stampo arcade( i cari "giochi di una volta"...?), un modo, insomma, di mostrare a tutti le proprie capacità, di dimostrare "chi lo ha più lungo"...ma è un'affermazione che avrebbe senso solo in virtù di un sistema simile a quello adottato da True Achievements.Così com'è, invece, spesso e volentieri( ma anche no)si assite a corse forsennate ai cosiddetti "easy 1000", ovvero quei titoli il cui raggiungimento del "completamento" è pressochè una passeggiata. Poichè non esistono regole specifiche sulla natura degli Obiettivi, infatti, ogni Software House è libera di decidere come suddividere i punti ottenibili. Si assistono, quindi, a prove di scarsa fantasia, come nel remake HD di Peter Jackson's King Kong o Phantasy Star Universe, in cui si raggiungono i 1000G semplicemente giocandosi per intero il titolo, senza alcuna necessità di soffermarsi più del necessario, visto che tutti si limitano ad esser "story related", legati agli avvenimenti; in pratica cose del tipo "Completa il Capitolo 1", "Completa il Capitolo 2", etc...
 A fronte di ciò, quindi, che valore può avere mostrare di avere completato frotte di questi giochi, al di là dell'essersi divertiti o meno col gioco stesso? Specie, poi, quando li si cercano specificatamente per aumentarsi il Punteggio Giocatore, magari sorbendosi titoli non propriamente belli e divertenti( anzi, a volte pure bruttarelli forte)?
 Casi come alcuni utenti di True Achievements, poi, sono eclatanti. Spulciando la loro Lista Giochi, si scopre che, magari, hanno "millato" 6 volte Darksiders, giocandolo in versione Xbox 360 EU, USA, JAP, Coreana, Polacca e PC...atteggiamento, questo, che a mio avviso rasenta la maniacalità.



Maniacalità che, spesso, si manifesta anche in atteggiamenti ai limiti del folle. Come ad esempio offrirsi anche dietro pagamento, di aiutare certi giocatori a ottenere Obiettivi tramite sessioni online appositamente create, quando non, addirittura, offrirsi per farming selvaggio, quando richiesto, utilizzando il Gamertag dell'altro giocatore, e giocando un titolo al suo posto( atteggiamento espressamente vietato dal regolamento Microsoft, tra l'altro!).

 Questo provoca anche un fastidioso atteggiamento che va a ledere una cosiddetta "netiquette", provocando storture comportamentali nel panorama del gioco online. A molti è capitato di cercare una partita a un qualche titolo, magari uno sparatutto in terza persona, entrare, e vedersi cacciati dalla partita nel giro di 2 secondi e mezzo....senza motivo apparente. La verità, quasi sempre, è che quella fosse probabilmente una sessione multiplayer organizzata col solo scopo di "farmare" le stats dei giocatori, per ottenerne i dannati Achievements. Se già di per sè appare come un atteggiamento quantomeno antipatico, la cosa rischia di raggiungere livelli quasi di frustrazione quando questo capita in concomitanza di titoli che non vantano una community online particolarmente numerosa, come ad esempio in Binary Domain( complice anche l'orrendo netcode del titolo, oltre che gli imbarazzanti dati di vendita). E' palese, oltretutto, che sia più probabile che certi casi accadano in titoli poco diffusi, in cui risulti più difficile boostare le statistiche di gioco, rispetto a titoli che vantano una maggiore utenza come Gears of War, e questo fa ben presagire una sorta di circolo vizioso dannatamente fastidioso...


 Col passare del tempo, come dicevo, la "Febbre da Chivos" ha portato una serie di fenomeni collaterali.
 La costante ricerca di titoli "easy" coi quali rimpinguire il proprio Punteggio Giocatore ha dato i natali a titoli che sfruttassero o criticassero questo genere di fenomeno. Un caso tra tutti, il più eclatante, è quello del gioco "Avatar The Last Airbender - The Burning Earth", che permette di ottenere i 1000G in "premio" semplicemente completando il Tutorial....qualcosa come 1 minuto di gioco o poco più, ma raggiungendo anche una certa popolarità solo per questo aspetto, poichè il gioco in sè è forse pure peggio della pellicola di Shyamalan( e ci vuole un certo impegno, per riuscire a esser più brutti di quel film)...



 Ma c'è da dire che a volte si notano atteggiamenti da parte delle Software House abbastanza precisi. La sensazione che, spesso, SEGA metta volutamente degli Obiettivi estremamente semplici nei suoi XBLA giusto per dare il contentino alla massa di fans dei Chivos, è abbastanza forte. Non sono pochi, infatti, i casi simili. Virtual On OT, SEGA Rally Online Arcade, Daytona USA, After Burner Climax sono solo i primi che mi vengono in mente. Titoli fortemente arcade, immediati, dalla massa ignorante tacciati come "giochini da 5 minuti"( "Abbi pietà, Signore, delle loro Anime, non sanno quello che dicono!"), e tutti accomunati da una costante semplicità di completamento dei 12 Obiettivi. E tutti titoli che, nelle mani chi sa davvero cosa conti nel videogiocare, continuano a esser giocati dopo mesi o anni dalla loro uscita. Ma questo non toglie che, spesso, vengano comprati e giocati anche solo per la facilità dei Chivos, permettendo a taluni di mettersi l'animo in pace, senza dover piagnucolare dinnanzi a una stupida percentuale dei giochi completati che cala di un punto ogni volta che iniziano un titolo nuovo, portandoli magari ad accumulare titoli su titoli per mesi, senza iniziarli mai, per non far scendere un semplice numeretto messo a fianco del loro profilo di True Achievements...



 E pensare che, in sè, gli Obiettivi potrebbero essere una piacevolissima attività, se ben congeniati. Magari portandoci a giocare in modi che non avremmo mai pensato, come in uno sparatutto frenetico come Geometry Wars, che ci richiede di NON SPARARE per tot tempo e non morire, che in un gioco basato sull'abbattimento selvaggio dei nemici, risulta davvero stupefacente.
  Un caso quasi unico, però, è stato Mass Effect, il primo. E' probabilmente il gioco con gli Obiettivi meglio congeniati che esista.  Portandoli a termine, infatti, si ricevono una grande quantità di benefici nel gioco stesso. Uccidendo TOT nemici con una determinata arma, ad esempio, si otterrà la possibilità di far specializzare in quell'arma un personaggio creato successivamente, anche se la classe scelta, normalmente, non potrebbe utilizzare quell'arma. Stessa cosa, l'utilizzo dei vari poteri, che permetterebbe, ad esempio, di potersi poi creare un Soldato capace di lanciare un potente attacco biotico, piuttosto che un Biotico in grado di violare le IA, potere esclusivo di una sola classe. Ma anche bonus all'esperienza e ai danni sono ottenibili portando a termine i vari Obiettivi. Questo non solo sprona a giocare con classi che magari non avremmo creato, ma risulta di per sè un incentivo a giocare più e più volte l'avventura, godendosi anche meccaniche e variazioni narrative che ci saremmo persi, altrimenti. Di fatto, Bioware non fece altro che sfruttare gli Obiettivi nello stesso modo in cui, in passato, molti titoli offrivano "ricompense" speciali per esser riusciti a portare a termine certe imprese. Un lanciarazzi  infinito poteva essere un incentivo notevole per cercare di finire Resident Evil in meno di 3 ore. Unendo le due cose, i punti dell'Obiettivo con il "premio" in game, si otterrebbe, a mio avviso, l'alchimia perfetta.


 Invece, nella maggior parte dei casi, ci ritroviamo sommersi da Obiettivi concepiti in modo svogliato o semplicemente tramite l'abuso di sistemi  realmente osceni per "obbligare" moralmente i giocatori a stritolarsi i testicoli( nel caso di maschietti) in lunghe ed estenuanti esplorazioni totalmente fini a loro stesse...sto parlando dei famigerati "collezionabili", una delle concezioni videoludiche  più terribili che si possa immaginare. Se una volta, la ricerca di tutte le monetine, di tutti gli anelli, o di qualsiasi altra diavoleria, era un metodo sia per allungare la longevità, sia per invogliare i giocatori all'esplorazione approfondita perchè questi oggetti andavan a incrementare il punteggio e le possibilità di sopravvivenza( ad esempio, per potersi comprare dei potenziamenti), oggi assistiamo a una letterale inondazione di oggettini da ricercare nei meandri più assurdi dei livelli di gioco, spesso di più tipi diversi, e spesso TOTALMENTE legati al solo Obiettivo relativo da sbloccare e null'altro...

 Insomma, in un Conan il Barbaro, la ricerca di tutti i forzieri, di tutte le fanciulle o tutti i glifi provoca l'ottenimento di sfere utili ad acquisire nuove mosse con le armi, o aumenti di energia fisica e magica, quindi mi può andare bene che ci siano i relativi Chivos.
 Passino anche i "Ricordi" di Alice Madness Return, che in un titolo così fortemente allegorico e narrativo aiutano ad avere elementi in più per comprendere meglio alcune situazioni o simbologie( e oltretutto, non sono nemmeno incredibilmente complicati da trovare).
Ma che mi infarciscano i livelli di Tomb Raider Underworld di dozzine di microscopici "tesori" da ritorvare, per di più praticamente informi e uguali in tutti i livelli, e senza alcuno scopo se non quello di sbloccarne l'Obiettivo, è davvero assurdo. Eppure ricordo un tempo in cui le affascinanti chiappe della signorina Croft le muovevo alla ricerca di tanti segreti nascosti nei livelli, ma non solo con lo scopo di avere la soddisfazione di averli scovati tutti, ma anche e soprattutto perchè questi fornivano frotte di pallottole, armi e medikit, che mi avrebbero fatto ben comodo nel proseguo dell'avventura...

 Ma allora...PERCHE'? Mi domando: perchè io ho perso tutto quel tempo dietro a quegli informi cosi luccicanti? Perchè anche io, a volte, vengo preso da quella "febbre da Chivos"? Perchè ci sono volte in cui, più di altre, vengo ossessionato dagli Obiettivi?

 Gli Obiettivi....



Un'idea semplice, che poteva sembrare solo una bizzarria, un orpello destinato a diventare solo un nuovo elemento da Console War per sfottere i boxari, o per farsi belli con i sonari...e invece il successo fu tale ed esteso, da aver dato origine a una quantità enorme di emulazione. Il caso più eclatante è senza dubbio quello di SONY, che a un certo punto a "donato" ai suoi utenti un simile sistema per la sua PS3, i Trofei, tramite un corposo aggiornamento. Ma chiunque abbia anche solo provato uno dei molti browser game presenti in rete( ad esempio su Facebook), avrà notato che anche lì sono quasi sempre presenti questi obiettivi, imprese, o come si vogliano chiamare, che di fatto sembrano volerci spronare a giocare sempre di più. Ma un successo così epocale, può essere spiegato? Da dove deriva un tale interesse per un espediente simile? E' davvero così inaspettato? 



 No, non lo è. Per nulla.Permettetemi di vestire i bui panni di Adam Kadmon, per una volta, e fornirvi un quadro al tempo stesso chiaro, ma anche un po' inquietante

 La figura del "mentalista" è espolsa fondamentalmente negli ultimi anni, grazie a film e telefilm. Ma in realtà, da sempre esistono schiere di esperti e ricercatori che passano la vita nello studio della mente umana. Ma non con lo scopo di carpirne i reconditi segreti, ma semplicemente per piegarla al proprio volere...consumistico.

 I colori delle confezioni, le pubblicità, la disposizione degli oggetti sugli scaffali, sono tutti risultati di indagini e studi approfonditi, che hanno dimostrato come certe soluzioni influenzino le scelte della gente più di altre.

 Tutto questo per far comprendere come quasi mai, nel mercato, una qualsiasi scelta sia dettata dal caso. E in un mercato come quello dei videogiochi, che di soldi ne smuove davvero tanti( troppi?), mi risulta complicato credere ancora a ingenui nerd con la faccia gioiosa che lanciano una consolle nuova con un'idea così peculiare come gli Obiettivi, sperando che funzioni.

 Mai sentito parlate di dopamina? Si tratta di una sostanza chimica prodotta dal nostro cervello, rilasciata soprattutto dopo il conseguimento di un atto che ci ha appagati. Un atto sessuale può essere un esempio lampante. Ci sentiamo bene, appagati, siamo felici e soddisfatti. Siamo sereni, rilassati e non vediamo l'ora di rifarlo. Ecco, questo è l'effetto della dopamina, di fatto una vera e propria droga che il nostro organismo sviluppa per appagarci e spronarci a raggiungere degli obiettivi. Ecco, appunto. Il raggiungimento di un obiettivo che ci eravamo prefissati, ad esempio un progetto lavorativo, magari dopo molte difficoltà, è un altro caso in cui veniamo inondati dalla dopamina...

 Quel suono, quel "po-pop!" conseguente allo sblocco di un Obiettivo, è la bandiera a scacchi che segnala al nostro cervello che può rilasciare quella sostanza che ci fa stare tanto bene con noi stessi. E come per l'endorfina di cui son tanto "ghiotti" gli sportivi, non potrebbe esserci una sorta di "dipendenza" da questa sensazione di benessere? Per di più, in una categoria come qualla dei videogiocatori, in cui, inutile nascondersi, vi è una fortissima percentuale di persone con qualche problema di troppo nei rapporti sociali, e quindi molto a rischio di insoddisfazione nella vita di tutti i giorni?
Posso davvero esser certo che tutto questo non fosse stato pianificato a dovere, studiato a tavolino per provocare una sorta di "dipendenza da Obiettivo", e quindi incrementare ulteriormente le vendite?

 Ma le mie sono solo congetture, sia chiaro. Non sono uno scienziato, non ho la competenza per poter affermare che ciò che ho scritto non siano solo i vaneggiamenti di un pazzo. Che non siano solo fiabe...


 Peronalmente, dopo un breve periodo di "febbre", ho raggiunto un compromesso. Ammetto che il tentare di completare un titolo al "100%"( mille per mille?)sia sempre presente nel mio approccio, soprattutto se è un titolo che mi piace particolarmente e, soprattutto, se comprendo che il completamente è alla mia portata. Ma di certo resto ben lontano ed estraneo ad atteggiamenti distorti come il rinunciare a titoli interessanti a causa di un'impossibilità di ottenerne, ad esempio, gli Obiettivi online, o di non iniziare due giochi assieme per "paura" di veder abbassarsi la percentuale di Obiettivi completati. O peggio ancora, non considerare del tutto una consolle perchè non ha gli Obiettivi...

 Di certo, visto il successo dell'idea, dubito che ce ne libereremo nella prossima generazione di consolles. Persino gli XBLA, da Giugno, obbligatoriamente porteranno a 400G i punti ottenibili, e potranno avere fino a 30 Obiettivi. Quindi, è iniziata una vera e propria "evoluzione" del fenomeno. Sarà interessante, anzi, vedere se Nintendo resterà ai margini con la sua prossima macchina dei sogni, il Wii U, visto che sempre più titoli su 3DS, molti anche di Nintendo stessa, propongono un sistema paragonabile ai Trofei e agli Obiettivi. Uno dei software interni al 3DS, la Piazza Mii, dopo un aggiornamento, ha inserito un suo personale sistema di Chivos, chiamate "Imprese". Che possa esser il segnale che pure Nintendo decida di non tirarsi indietro e presentarsi con un sistema simile? O che, magari, ci stupirà tutti rinnovandolo con un colpo di genio?

 Considerando anche il successo nell'immaginario collettivo, che ha dato vita a molti immagini e filmati divertenti che sfruttano l'idea stessa che l'Achievement richiama nella mente, direi che potremmo vederne delle belle, in futuro...o forse, ne vedremo delle brutte. Ai posteri l'ardua sentenza...



 Io, intanto, mi ritrovo a viaggiare in una sorta di dualità mentale. Proseguo un po' stancamente a giocare a Mass Effect 3 per completarne gli Obiettivi mancanti, e al contempo fervo di tornare al mio amato Megadrive, con il quale prodigarmi in ore di sano divertimento, senza Obiettivi di sorta se non quelli che mi prefisso io mentalmente. E vivere felice.




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