Il sincero cinema degli Anni '80


IL SINCERO CINEMA DEGLI ANNI '80
e fine Anni '70, dai...


Una delle cose più difficili da comprendere è se il periodo in cui abbiamo vissuto più intensamente certe emozioni possa pesantemente influenzare certe convinzioni. Uno dei momenti in cui questo dubbio mi pervade è sicuramente quando finisco di guardare una delle mie amatissime pellicole anni '80. Essendo io "classe '75", ho vissuto in maniera particolarmente intensa quel decennio di cinema. Posso ben immaginare che, quindi, quel misterioso mix di contentezza, familiarità e, purtroppo, profonda nostalgia che mi assale ogni volta che finisco di visionarmi un film di quel periodo, sia pesantemente influenzato dall'età. Eppure, ho continuato a seguire il mondo della settima arte, e non posso certo negare che abbia continuato ad avere a che fare con delle pellicole splendide, assolutamente magnifiche.

 Ma questo mio articolo non nasce per parlare di "capolavori" in senso stretto. Anzi. La mia riflessione tocca, in tutta sincerità, anche pellicole magari piacevoli, ma ben lontane dall'esser considerabili come opere di primissimo ordine. Che, però, senza alcun dubbio, hanno lasciato un'impronta indelebile nell'immaginario culturale, molto di più della maggior parte delle altre opere cinematografiche precedenti e successive.



 Se si pensa a un film d'avventura, non ci sono vie d'uscita. C'è un personaggio che avrà nella pressochè totalità delle menti la precedenza su qualsiasi altro. Naturalmente sto parlando di Indiana Jones, il fascinoso archeologo interpretato dall'immortale volto di Harrison Ford. Personalmente lo ritengo, senza dubbio alcuno, il personaggio più azzeccato della storia del cinema. Nessun altro, di fatto, ha influenzato così profondamente l'immaginario collettivo. L'archetipo per eccellenza dell'avventuriero, il suo cappello è diventato riconoscibile a colpo d'occhio, così come la sua frusta e il suo sorriso irriverente.

 Ma qui non c'è solo di mezzo il personaggio, così come approfondirò in seguito parlando di altri film. Le pellicole di Indy ci hanno regalato sequenze che sono rimaste indelebili nella mente di chiunque. E' facile scadere nelle tipiche frasi da "vecchione", ma in media, nessun film d'avventura successivo che io abbia visto è riuscito a cancellare, spostare o quantomeno parificarsi nella mia immaginazione alle storiche sequenze come lo scambio dell'idolo col sacchetto di sabbia sul piedistallo, o all'immortale trabocchetto della pietra rotolante, per tacere dell'agghiacciante tempio di The Temple of Doom. Chi non ha indelebili nella testa il colpo di pistola con cui uno spazientito Indy secca l'abile derviscio, o la fuga sui carrelli della miniera, sequenza, questa, che è stata riproposta anche in dozzine di videogiochi( compreso un mio progetto "work in progress" :) )? 



 Se vi dico di pensare a una macchina del tempo, qual'è la prima che vi viene in mente? Non metto in dubbio che i più navigati possano aver come prima visione il vittoriano marchingegno di "L'uomo che visse nel futuro" ( The Time Machine) di George Pal, tratto dal romanzo di H. G. Wells, e il suo ipnotico, bronzeo disco rotante. Anche io, in effetti, ho spesso in mente quelle scene. Ma so di non sbagliarmi, quando credo che la maggior parte delle persone non potranno fare a meno di pensare alla DeLorean di Ritorno al Futuro e alle due indimenticabili scie infuocate lasciate dai copertoni. Frase indimenticabili e rimaste nella storia come:"Ehi tu porco levale le mani di dosso!"( sì, proprio senza punteggiatura!), nonchè il gioco della ricorrenza di sequenze pressochè uguali nell'arco della trilogia( scelta correttissima, in un ambito narrativo che fa del viaggio nel tempo la sua colonna portante)e, quindi, impresse nella roccia dei ricordi nel nostro cervello, hanno regalato a Ritorno al Futuro e ai suoi amatissimi Marty e DOC, la palma di "saga più popolare di sempre", parrebbe. Forse persino più amata e ricordata di Star Wars...



 Star Wars, già. Proprio quel Guerre Stellari che di fatto ha influenzato una quantità impressionante di pellicole. Nata alla fine degli anni '70, ha poi segnato con prepotenza il decennio successivo, incidendo la sua popolarità e genialità per il resto dei secoli a venire. Invero, non ho intenzione di soffermarmi troppo sulla saga, che di sicuro non ha necessità del mio intervento per esser compresa e spiegata. Ma in un discorso più ampio legato al perchè gli anni '80 abbian così profondamente segnato l'immaginario collettivo, Star Wars è inevitabile che venga menzionato. Soprattutto pensando al cuore del mio intero servizio, ovvero alla sensazione di sincerità che questi film hanno confrontati con le opere attuali. Uso proprio Guerre Stellari come elemento base per far questo raffronto, grazie alla presenza di una "trilogia" nuova, che ben si presta a un paragone pressochè diretto. Non voglio, come detto, soffermarmi sull'analisi critica dei film in sè( anche se la visione di "La Minaccia fantasma" è stato uno shock negativo mai davvero superato), ma sulle "sensazioni" che ho provato e provo tutt'ora visionandoli tutti in fila.

 E davvero non riesco a trovare altra definizione per descrivere le mie idee. I film più vecchi sembrano davvero più sinceri, fatti con una passione e una voglia di stupire più "vera", meno artefatta della concezione moderna. L'evoluzione stessa della trilogia "originale" determina questa iperbole fatta più di "WOW! PUM! BANG", che non di fascino, cura dei dettagli e atmosfera. So che suona come una dichiarazione romantica e decadente, ma sul serio provo ancora oggi più meraviglia nell'osservare le dune di Tatooine di un film del 1977 che non le digitali e pompose sequenze viste nella trilogia successiva. Non che siano brutte, ma mi appaion molto spesso più come uno sfoggio di potenza, che non uno sfruttamento della tecnologia in favore del film. Ma questo è un problema che affligge un po' tutto il cinema, e di certo non ne eran esenti molte pellicole di quegli anni che or ora sto un po' esaltando. Inoltre è abbastanza evidente che pure le fantomatiche "scene aggiuntive" delle edizioni successive della trilogia originale di Star Wars aggiungessero poco e nulla al film in sè, se non un senso di disturbo nello spettatore che si ritrova un digitale hutt messo subito dopo l'assassinio di un omino con una visibilissima maschera di plastica...ma questo è un altro discorso, che magari affronterò in un'altra occasione.


 Rimanendo in tema di fine anni '70, un'altra celebre saga che tuttora domina l'immaginario nacque in quel periodo. Mi riferisco allo spaventoso, terrorizzante Alien di Ridley Scott, il cui xenomorfo partorito dalla devastante fantasia di H.R. Giger si è impresso come icona definitiva, nel cinema, al pari di una star di Holliwood.
 Ancora una volta ci troviamo di fronte a film con alcuni passaggi che son rimasti indelebili nella memoria. La frase "Kill me..." riporta chiunque abbia visto anche solo una volta questi film all'immagine di un uomo imbozzolato che supplica la morte. La sequenza della fuoriuscita dell'alieno dal torace è impressa nella storia, tanto da meritarsi almeno un paio di celebri citazioni parodistiche in Balle Spaziali( Mel Brooks, 1987...guarda caso :) ) e in Shrek 2, durante la "lotta" tra il verde e scorbutico orco e il Gatto con gli stivali.
 Per tacere della memorabile lotta con la madre aliena, che chiunque ricorderà per una statuaria Ripley( un'indimenticabile Sigourney Weaver, sempre sia lodata!)ai comandi di quell'elevatore meccanico rimasto vera icona di tutto Aliens, il seguito diretto da James Cameron.


E' indubbio che ogni "epoca" abbia i suoi miti indelebili. Io posso solo immaginare la popolarità di attori del passato come Charlton Heston, Tony Curtis o John Wayne ai tempi in cui furoreggiavano. Ma posso speculare un po' sui miti attuali confrontandoli con quelli che, per l'appunto, "nacquero" negli anni '80. 


 Fu un periodo in cui i film action furono una vera incubatrice di miti. Mel Gibson, Bruce Willis, ma soprattutto, i protagonisti di uno degli "scontri" più epici che la storia del cinema possa ricordare. Uno scontro tra veri gladiatori, guerrieri muscolosi e senza paura. Due icone che rappresentano da sole una fetta di storia: Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone, ancora oggi, restano dei giganti di quel decennio. Al di là della mia preferenza, fin da pargolo, per il robusto austriaco, piuttosto che per il piccolo americano dalle origine nostrane, non posso sbagliarmi quando affermo che nessuno( NESSUNO)che abbia un'età sufficiente  non sappia di chi sto parlando. E praticamente tutti han visto una buona fetta dei loro film. Icone del cinema come Conan, Terminator, Rambo e Rocky Balboa sono indissolubilmente legate ai loro volti e ai loro fisici. E dalla bravura anche di sceneggiatori e registi, spesso in grado di regalarci storie che, quando non riuscivano ad essere innovative, eran almeno appassionanti, e rimanevano comunque  in grado di mantenere un ritmo sopra le righe, ma senza quasi mai voler fare il passo più lungo della gamba.

 
 Quando ripenso a film come Predator, per esempio, non posso fare a meno di convincermi che sia l'esempio lampante di come dovrebbe essere fatto un film d'azione. Tutti quei personaggi splendidamente tratteggiati, anche quando siano destinati ad esser tra le prime vittime del mostruoso cacciatore, rendono la pellicola uno splendore senza eguali. Quell'imperante mix di ironia e drammaticità, ci aiuta a calarci nella situazione, ad affezionarci nel giro di pochi minuti a tutti quei personaggi così fortemente caratterizzati, una caratterizzazione esasperata, quasi da fumetto...ancora una volta mi vien solo da definira "sincera". Una trama tutto sommato abbozzata, ma raccontata tanto bene da non poter esser meno che appassionante. Nessuno mi leva dalla testa che la relativa pochezza dei mezzi dell'epoca portasse inevitabilmente a ricercare soluzioni visive sì, all'avanguardia, ma soprattutto sempre pratiche e funzionali al film stesso. Ed è il caso del mirabolante, per l'epoca, effetto di mimetizzazione, che è letteralmente passato alla storia, così come la "visione calorica", entrambe scelte estetiche di grandissimo impatto, che ancora oggi vengono evocate, ad esempio, in molti videogames. Chiunque abbia giocato a Splinter Cell, non può non aver immediatamente pensato alle angoscianti riprese di Predator, la prima volta che ha utilizzato il visore di calore in dotazione all'agente Sam Fisher.

 Che dire poi della cura incredibile con cui è stato creato il Predator stesso, l'alieno cacciatore? E non parlo del puro aspetto estetico, che pure vale molto, ma proprio di tutti quegli elementi che lo hanno reso un nemico dotato di una personalità quasi superiore a quella dei protagonisti. Come il bestiale e spaventoso Alien, infatti, anche qui ci vengon gettati degli elementi che fanno comprendere come non ci si trovi di fronte solo a un "nemico", ma piuttosto a un rappresentante di un'intera razza, dotata dei suoi istinti, dei suoi modus operandi, di una sua cultura. Lo spettatore viene persuaso, quindi, a considerare credibile la minaccia, e a calarsi ancora di più nello scenario, appassionandosi ancora di più alle vicende dei soldati. Una sensazione, oggi, che sinceramente non sto provando quasi più, laddove i "mostri" sembran più esser curati dal lato estetico, ma dotati poi dello spessore che potrebbe avere l'ennesimo mid-boss riciclato di un videogame.




 Eppure, seppur sia convinto che in parte il non abuso degli effetti speciali nei film del passato fosse dovuto a questione di costi, è inevitabile credere che ci fosse anche, e forse soprattutto, una volontà ben precisa di cercare un ritmo narrativo curato e corretto. Lo strapotere dell'estetica prorompente, sinceramente, inizia a "proprompermi" le balle...spesso, troppo spesso, viene impiegata la CG anche quando se ne potrebbe benissimo fare a meno. Tanto più che costa comunque molti soldini, non è che sia proprio a buon mercato( a parte in quei casi in cui è palesemente fatta male). L'abbondanza di sequenze mirabolanti porta, inevitabilmente, a una sorta di smorzamento di quella "sospensione dell'incredulità" di cui tanto, tanto sento la mancanza. Fino ad oggi, nessuno è ancora riuscito a riproporre un film d'avventura che possa solo scalfire l'adrenalina scatenata da un qualsiasi Indiana Jones di quegli anni. Fino ad oggi ancora nessun demone riesce a togliermi dalla testa quel Tenebra che, in Legend, tanto mi aveva affascinato. Nessun folletto in CG, fino ad ora, riesce a sostituirsi alla meraviglia che provo tuttora nel rivedere le fatate creature di Labyrinth o de La Storia Infinita. Per tacere di quelle atmosfere fiabesche, quell'atmosfera di sogno sempre di Labyrinth, che veniva creata con una saggia fotografia, piuttosto che con artifizi digitali. O quale altro film d'avventura per ragazzi può, ad oggi, competere con I Goonies?


 E' sempre troppo facile cadere nel tranello della nostalgia, ma qui davvero non sto dicendo che si dovrebbe tornare indietro e abbandonare le tecnologie attuali. Tuttaltro. Vorrei però vedere un ritorno a un modo di fare intrattenimento in cui la fantasia creativa venga prima di un abuso di effettoni. Vorrei tornare ad esser stupito da un film, non stordito da esso. Non è che oggi questo non avvenga più, di film che mi sono piaciuti ne ho visti, e tanti. Ma quelli che davvero mi hanno stupito, nel campo del "semplice" cinema di intrattenimento, son talmente pochi da risultare sassolini in un deserto roccioso. I due Batman di Nolan, ad esempio.
 Stesso discorso per quel che concerne la pura caratterizzazione dei personaggi. Per quanto, anche qui, non possa dire di non aver visto opere in cui i protagonisti mi siano piaciuti, posso però affermare che faccio fatica a ricordare protagonisti "inediti"( nel senso di creati ex novo, e non basati su personaggi esistenti, come Batman o Sherlock Holmes)che mi siano rimasti dentro, nell'animo, come, ad esempio i quattro acchiappafantasmi dell'indimenticabile e mai abbastanza lodato Ghostbusters. Ma sul serio, se mi metto a pensare a quali film negli ultimi anni siano stati in grado di creare dei personaggi così amati e caratterizzati nel giro di un solo, unico film, in grado di instaurarsi così profondamente nell'immaginario collettivo, di esser ancora così conosciuto, adorato, citato, fatico a pensare a un titolo. Forse solo Matrix è riuscito a entrare così tanto nelle menti del pubblico. Solo che dei Matrix credo che NESSUNO ne voglia un sequel, mentre ancora oggi, a distanza di quasi 23 anni da quel Ghostbusters 2, frotte di appassionati chiedon a gran voce la messa in produzione del terzo episodio. Se non è aver segnato un'epoca questo...








 Ma il cuore di queste mie riflessioni, ribadisco, resta quella sensazione di serenità mista a malinconia che mi pervade ogni volta che finisco di vedere un film di quell'epoca. Non riuscirò mai, credo, a comprendere se sia dovuta all'averla vissuta nel pieno degli anni in cui si è entusiasti di tutto, e si riesce a vivere le emozioni in maniera così pura e sincera, da innamorarsi del semplice atto di vedere un film nuovo.
 Ma sono certo, assolutamente sicuro che ci sia lo zampino di quel modo di far cinema che nella maggior parte dei casi oggi si è completamente perduto.
  Di film di arti marziali, oggi, ne è pieno il mondo. Anche dedicati ai più piccoli. Spettacolosi, pieni di effetti "alla Dragonball". Con piccoli attori agili come ninja, con fisici inviabili anche se ancora alti un metro. Capaci di eseguire combattimenti perfetti anche senza l'ausilio di funi.
 Ma se io vi dicessi:"Metti la cera, togli la cera."? Tutta quell'opulenza visiva verrebbe spazzata via come un rametto da un tornado. Non varrebbe più nulla. Daniel-san, con la sua faccia pulita, le sue insicurezze vere, che in molti hanno provato, il suo fisico assolutamente normale, il suo equilibrio un po' stentato nella famosa "mossa della gru", farebbe a pezzi qualsiasi avversario, lo spazzerebbe via dalle nostre menti, col suo pacato e saggio Maestro Miyagi,
 Bhè, tranne Chuck Norris ovviamente( visto, Chuck? Ora puoi evitare di spargermi nella scia di una cometa...).
 E sono certissimo che farebbe lo stesso effetto anche a molti giovani che dovessero vedere il Karate Kid degli anni '80( quello nuovo non l'ho ancora visto, ma...come dire... :-/ ), poichè un piccolo ninja che spacca una montagna esalta, ma un ragazzo con problemi a dichiararsi e a difendersi dai bulletti ci fa immedesimare. Piacerebbe saper correre in orizzontale su una parete, ma riuscire a credere di poter dimostrare chi siamo come Daniel-san piacerebbe ancora di più, perchè è una cosa possibile. E' una cosa....sincera.




 Non posso fare a meno di pensare alle emozioni vissute allora. Non posso fare a meno di pensare che mi mancano, quelle emozioni. E non posso fare a meno di rendermi conto che riesco a viverle ancora, quando mi siedo a vedere uno dei film della mia adolescenza.

 Adoro quella sensazione di attesa quando riesco a ritagliarmi un po' di tempo per mettermi su di nuovo quello o quell'altro dvd. Adoro la piacevole sorpresa e la sincera contentezza di quendo, magari per caso, scovo un canale che sta trasmettendo una di quelle adorate pellicole. 
 Adoro crogiolarmi nell'appassionante attenzione con cui riesco a seguire un film che praticamente conosco a memoria, ma che riesce sempre, ogni volta, a intrattenermi fino all'ultimo dei crediti finali.

 Adoro molto di meno quella sensazione amara che provo quando finisco di vederlo. Quel brutto rendermi conto che non sono più nel 1984, e che era solo un'illusione passeggera. Un sogno eclissatosi al risveglio, che mi ha abbandonato, lasciandomi solo quella triste voglia di rifugiarmi di nuovo nel sonno.

Adoro quel dolceamaro mio amore per cinema degli Anni '80. Perchè è un cinema che è sempre stato sincero, con me. E lo sarà sempre.



L'immagine della pellicola è  © nali - Fotolia.com









Commenti

  1. bellissimo cinema-tour con allegato "viaggio nel tempo" .... grazie fratello ... se anche alcuni ci fanno sorridere per gli effetti speciali che, a confronto degli odierni, non sono più così "speciali" l'epoca di queste pellicole cinematografiche ha segnato indubbiamente un'epoca, così come la musica disco che era veramente musica disco e non rumore ..... E il piccolo E.T. ? ricordo ancora quando ti portai il 26 dicembre all'Odeon di via Torino per vederlo ... quale emozione è stata la scena di quando, pedalando, il protagonista con il suo alieno si sollevano in bicicletta verso la luna ? Nice .... <3

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    1. Bhè, non ho toccato molti altri titoli, così come molti non li ho inseriti nell'immagine celebrativa alla fine, anche perchè non è una vera retrospettiva; il "senso" dell'articolo è più una riflessione su quanto il cinema di quell'epoca abbia segnato l'immaginario collettivo perchè c'erano IDEE e passione. Troppo spesso gli effetti moderni hanno il predominio e non son messi al servizio della storia e della narrazione.

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  2. Bellissimo pezzo Mana! Essendo più giovincello gran parte di tutto questo l'ho apprezzato durante i '90 (che penso si contenda la palma con gli '80 per le commedie e in altri ambiti era ancora in forma!), quindi è stata una bella abbuffata. Una valanga di attori e registi in pellicole e pezzi musicali ancora in grado di lasciare il segno. Penso comunque che la nuova trilogia di Star Wars, nonostante non la ritenga assolutamente al di sopra della vecchia, possegga ancora quella cura per i dettagli e l'atmosfera da cui scaturisce il fascino e la eleva rispetto al panorama. Personalmente Indy 2 m'è piaciuto meno di 1 e 3, ma certe scene rimangono epiche. Dove devo firmare per Ghostbusters 3?! (ma non si diceva che lo stavano facendo, poi?) Ho aspettato apposta a prendere il gioco per il momento più puramente amarcord XD
    Dato che hai già citato i miti d'azione e come hai detto ce ne sarebbero tante altre di cose da citare... volevo però aggiungere almeno... The Blues Brothers caspita!

    P.S. Labyrinth è invecchiato DIVINAMENTE

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    1. The Blues Brothers l'ho messo nell' immagine "collage" finale, assieme ad altri, ma pure molti altri non li ho messi. Lo spezio era tiranno, anche nell' immagine!. :)

      Ghostbusters 3 è sempre nel limbo, a volte pare che stia per partire, poi si ferma tutto...una tortura. :(

      La "nuova" trilogia non è un cesso, sia chiaro( La Minaccia Fantasma a parte, che per me è agghiacciante), ma più che altro mi è parsa a tratti troppo stiracchiata, e pure ridicolina( l'urlo di Tarzan nella battaglia su Kashyyyk, quanto i wookie assaltano le navi...... -_-; )

      Ma in linea di massima, a parte quelche lode sperticata, l'idea base dell'articolo resta che, oggi, poche pellicole riescon a incidersi così tanto nell'immaginario collettivo. Anche se di film meravigliosi ne ho visti eccome, anche oggi.

      P.S. Labyrinth resta un gioiellino. Il carisma( e le musiche) di Bowie, per tacere di Jennifer Connelly, di una bellezza imbarazzante fin da adolescente( me ne innamorai, da ragazzino, dopo aver visto quel film...e ancora oggi, la trovo di una bellezza così pulita da mozzare il fiato).

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