Nocturnal Roads - Un viaggio immaginario tra musica e pensieri in libertà - Episodio 1
Il finestrino abbassato, l'oscurità ovunque, i fari della macchina, qualche altra luce lontana e il silenzio oltre il motore, le uniche compagnie. A parte la radio, chiaramente.
Ispirato anche dalla trasmissione Virgin Motel su Virgin Radio( ripensando soprattutto alla prima edizione, quella con la voce di Ottaviano Blitch), ho pensato di dare inizio a questi piccoli momenti in cui, accompagnato da una canzone, mi do un'idea base di partenza e poi lascio andare la parola.
Tutto quello che leggerete, se qualcuno lo farà, è pressochè improvvisato. Come detto, mi do un tema base, poi lascio andare la creatività sul momento.
Spero gradirete. Almeno la canzone che vi propongo...
Spero gradirete. Almeno la canzone che vi propongo...
I fari illuminano la porzione di strada che necessito di conoscere. L'oscurità fuori dai finestrini è totale. l'asfalto scorre, sparendo velocemente oltre il mio campo visivo, per essere sostituito da altro asfalto, e ancora, e ancora.
Da quanto tempo sto guidando? Non ne ho idea. Nemmeno ricordo dove stia andando. Forse è la stanchezza, ma non mi importa. Sto viaggiando, è ciò che conta adesso. Mi concentro sulla strada, quella fetta di mondo che ha importanza in questo momento. L'asfalto scorre, scorre. Scorre.
Una canzone che proviene dall'autoradio, l'aria pungente che arriva dal finestrino semi aperto, da quel vuoto abisso nero in cui sembra io stia viaggiando. Queste le sole amicizie di questa notte. Queste e l'asfalto che scorre imperterrito, fuggevole e sempre identico. Nessuna stella nel cielo. O almeno, dove dovrebbe esservi un cielo.
Una luce. Eccola, lontana. Forse più di una. Dunque, tutto sommato, il resto del mondo c'è ancora. Sarà un motel, magari una stazione di servizio? Una casa, una di quelle che si vedono nei film dell'orrore, i cui inquilini sono ancora svegli a quest'ora della notte? Se sapessi quale ora, aggiungo.
Una canzone dall'autoradio. Ma è la stessa canzone di prima? Quanto dura? E poi, è davvero la stessa? Mi strofino un po' gli occhi, la mente gioca brutti scherzi, pare. La luce non sembra essersi avvicinata e non riesco a determinarne la distanza. Io continuo a guidare, Da quanto? Non lo so. Nemmeno ricordo dove sto andando. O perchè stia viaggiando. Conta solo che lo sto facendo, in una notte che sembra non avere mai fine, e sembra non avere mai avuto nemmeno un inizio. Come la canzone che sta trasmettendo la radio. Sembra sempre la stessa...
Buona nottata, a voi là fuori, se ancora è rimasto qualcuno. E se ancora è rimasto un "là fuori". Perchè anche se le luci, ora, paiono un po' più vicine, io non son più certo di nulla...
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