Nocturnal Roads - Un viaggio immaginario tra musica e pensieri in libertà - Episodio 8



Il finestrino abbassato, l'oscurità ovunque, i fari della macchina, qualche altra luce lontana e il silenzio oltre il motore, le uniche compagnie. A parte la radio, chiaramente.

 Ispirato anche dalla trasmissione Virgin Motel su Virgin Radio (ripensando soprattutto alla prima edizione, quella con la voce di Ottaviano Blitch), ho pensato di dare inizio a questi piccoli momenti in cui, accompagnato da una canzone, mi do un'idea base di partenza e poi lascio andare la parola. 

 Tutto quello che leggerete, se qualcuno lo farà, è pressochè improvvisato. Come detto, mi do un tema base, poi lascio andare la creatività sul momento.

 Spero gradirete. Almeno la canzone che vi propongo...






 Mi è sempre piaciuta, la nebbia. Assorbe i rumori, li rende ovattati, trasforma cose e persone in vaghe sagome lontane. Nella nebbia i pensieri sembrano rimbombare e raggiungere un volume tale da essere assordanti.

 Sto camminando in una via che, presumo, è quella principale della cittadina. La mia macchina sarà ferma per qualche giorno, i pezzi di ricambio non sempre sono disponibili in questi sparuti centri abitati in mezzo al nulla. Oh, nulla di grave, sia chiaro, solo ordinaria manutenzione. Qusto viaggio è lungo, è normale che qualcosa si rompa.

 Non è ancora notte fonda, forse non è nemmeno mezzanotte. Non ho voglia di controllare, perchè spezzerebbe l'incanto di questa coltre lattiginosa che pare avvolgere il mondo e fermarlo, in un momento indefinito dell'esistenza. Mentre cammino, sento in lontanazna una canzone. Non so dire da dove arrivi, da che distanza. Un momento sembra distantissima, il momento successivo, pare allontanarsi, come se provenisse da un'autoardio di una silente macchina che continua a fare i giri dell'isolato, che insiste a passarmi di fianco ancora, poi ancora e ancora.

 I pensieri si fanno vaghi, il ronzio del cervello si ingigantisce. Il fumo bianco turbina, fantasmi lattiginosi appaiono e scompaiono, formano volti nella nebbia che mi fissano per un istante per poi scomparire come se non ci fossero mai stati. La nebbia ti entra dentro, si insinua sotto gli abiti, conquista la carne attraverso i pori della pelle. la respiri, diventa parte di te, fino a entrarti nella testa, e dominare il cervello. Se la lasci fare. Ma io sono abituato a lei, siamo vecchi amici, io e la nebbia. So quanto insidiosa possa essere se ti lasci conquistare dal suo fascino, femmina remissiva e dominatrice allo stesso tempo, dall'abbraccio sincero come quello di una madre può passare in un batter d'occhio al letale morso sul collo di una famelica belva infernale dell'oscurità. Ecco perchè continuo a camminare, sostengo lo sguardo dei pallidi spettri di vapore che, insistenti, continuano a tirbinarmi attorno, frustrati nel non riuscire a ghermirmi l'anima.


 Quella musica...la canzone, questa volta, si è fatta decisamente più forte. La nebbia non accenna a diradarsi, ma cede un po' il passo al mondo; la vita sembra esserci, al di là della coltre biancastra, vaghe ombre si delineano e si muovono. Si è fatto più freddo? Strano, la vita porta calore. Sollevo il colletto del cappotto di pelle, calco il cappello da cowboy che ho comprato in un negozio questa mattina e continuo a camminare, seguendo le chitarre e la voce suadente che, ormai ne sono certo, proviene da qualche decina di metri davanti a me, forse un locale di musica dal vivo. Esattamente quello che mi ci vuole... Le luci dei lampioni sembrano essersi accese d'improvviso e solo ora mi rendo conto che stavo camminando nell'oscurità. Dove erano finite? Adesso le intravedo assieme ai neon di qualche esercizio commerciale tra il fumo, che finalmente sembra essere tornato la materia inanimata che dovrebbe essere. Semplice nebbia. La creatura che a volte sa diventare adesso è tornata negli angoli oscuri del mondo al di là del fumo e dello specchio.

 Mi è sempre piaciuta, la nebbia. Assorbe i rumori, li rende ovattati, trasforma cose e persone in vaghe sagome lontane. Ti fa sembrare in pace con te stesso. Una donna, una compagna. Un pericolo...


 Buona notte, là fuori...
















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