2000 HIT! And the winner is...Alien Storm!


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 A sorpresa, lo ammetto, il vincitore del sondaggio( che ha visto "ben" dieci partecipanti, un successone!!! XD)è proprio lo strambo Alien Storm.

 Pur sapendo che una larga fetta dei contatti proviene da ricerche strampalate su un qualche motore di ricerca, ormai mi diverte questo appuntamento con i "1000 hit". Un po' perchè è pur sempre uno sprono a creare qualche nuovo disegno, un po' perchè, comunque, spero sempre che oltre agli affezionati lettori a cui scasso più o meno ciclicamente le scatole, ci sia sempre qualche navigatore sperduto che, finendo per puro caso o per vie traverse sul mio blog, possa trovarvi qualche piacevole spunto di lettura, o possa strappare qualche commento. Dovessero esser state solamente un paio di persone, sarei  comunque felice di esser riuscito a intrattenerle anche solo per una manciata di minuti.

 Ma c'è anche un'altra ragione per la quale questo appuntamento mi interessa: posso parlare di un qualche titolo SEGA a cui sono particolarmente affezionato. Sembra che abbia un debole per i brand meno sfruttati di SEGA. Dopo E-Swat, infatti, son contento di poter omaggiare un titolo che mi è sempre particolarmente piaciuto.




 Alien Storm è un coin-op uscito nel 1990 in sala giochi, e successivamente convertito su Master System e Megadrive. E' un beat'em up, sullo stile di Golden Axe, col quale condivide lo stile artistico di base, ambientato in un futuro in cui la Terra è stata attaccata da una flotta aliena. I nostri tre eroi, Karen( in alcune versioni chiamata Karla), Gordon( Garth) e Scooter( Slammer nella versione Master System), dovranno ricacciare gli alieni da dove sono venuti, armati di poderosi equipaggiamenti, armi speciali e il loro coraggio. Il gameplay è alquanto più vario della norma, poichè oltre alle classiche sezioni in cui dovremo malmenare i disgustosi xenomorfi a suon di schiaffoni, ci saranno passaggi "tiro al bersaglio" in prima persona, sparando a tutto ciò che si muove tramite un mirino, e parti in cui correremo come dei forsennati, trasformando il gioco in una sorta di sparatutto a scorrimento orizzontale. Questa è stata senza dubbio una delle particolarità che più mi ha fatto amare questo gioco. Ma c'è da dire che probabilmente il suo elemento più distintivo è una certa mancanza di serietà nello stile globale.




 Il gioco infatti si presenta talmente pieno di umoristiche trovate, da risultare irresistibile. In primis, il design degli alieni è quanto di più grotteco si possa immaginare, con sgraziati ammassi di tentacoli, melme  che usano bidoni e idranti come "casa guscio", tronconi informi pieni di protuberanze, boss con volti che sembrano mostruose versioni aliene della Befana, etc...

 Ma anche altri particolari, come ad esempio le scenette che abbondano tra uno stage e l'altro, o lo stile in generale, che riesce a rendere comiche anche situazioni teoricamente drammatiche, come poveri cittadini che finiscono ingurgitati dagli alieni; impossibile non farsi strappare una risata dagli effetti sonori e dalle animazioni quasi comiche. Uno dei personaggi, Scooter, è un androide, e si prodiga in combo davvero assurde, come ad esempio staccarsi una gamba per usarla come bazooka, o colpire i nemici a terra tramite una bocca di fuoco posta sotto la suola. Durante le sezioni col mirino, spesso potremo distruggere anche insegne SEGA, una cosa che in genere pochi farebbero in un loro stesso gioco. Segno della grande auto-ironia che da sempre abbondava nelle SEGA dei bei tempi che furono.

 E che dire della "copertura" che i nostri eroi( che fan parte di una squadra addestrata chiamata Alien Busters) usano quando non sono "in servizio"( la potete vedere in una delle immagini qui sotto), o della "giuria"( tra cui figura anche Gilius da Golden Axe) che, a fine partita, ci valuta le prestazioni in una sorta di stadio galattico?

 Persino le musiche seguono questa aura di scanzonata assurdità, presentando pezzi acidi e fantasiosi, mai e poi mai noiosi o prevedibili.



 Tutto questo, però, non deve far pensare che Alien Storm sia un gioco stupido. La giocabilità si assesta come sempre all'epoca, su standard qualitativi irraggiungibili, con alcune trovate interessanti. I personaggi usano ognuno un'arma specifica: Karen un lanciafiamme, Gordon un fulminatore e Scooter una frusta energetica e una scorta di missili. Ogni attacco, però, consuma una piccola porzione della barra energetica posta sotto quella della vita. La stessa energia viene usata anche per lanciare le armi speciali, una sorta di equivalente degli attacchi magici di Golden Axe. In questo caso, però, possiamo lanciarne a volontà finchè abbiamo energia disponibile. Una volta esaurita, non solo non potremo più usare la "smart bomb", ma soprattutto le nostre armi resteranno inutilizzabili, riducendo l'efficacia e la portata dei nostri attacchi. Insomma, c'è un certo fondo di strategia, soprattutto ai livelli più alti, dove le batterie per ricaricare una parte dell'energia si faranno sempre più rare.

 In genere le sezioni in prima persona diventano la fiera del saccheggio, poichè, potendo distruggere praticamente tutto ciò che si vede, oltre ad abbattere i nemici si cercavano spasmodicamente le pile e gli oggetti curativi, che abbondano tra gli scaffali, i mobili o i coin-op presenti negli stage. Con numerose liti tra amici quando, giocando in coop, irrimediabilmente si fregava una preziosa pila a un amico che ne aveva più bisogno, mascherandosi dietro alla baraonda distruttiva che caratterizza queste sezioni. Soprattutto quando si giocava in tre. Perchè, non scordiamolo, il coin-op permetteva di giocare in tre contemporaneamente, mentre su Megadrive/Genesis "solo" in due( e solo in single su Master System).




 E anche questo piccolo omaggio si conclude, precisando solo che la scelta stilistica del mio disegno rispecchia un paio di particolari. I colori di Karen e Gordon sono quelli della versione coin-op giapponese e delle versioni consolle. Infatti nella versione US Karen si presenta con la tuta di colore rosso, mentre Gordon sfoggia un completo blu. Non nascondo il sospetto che sia stata una strizzatina d'occhio al colore della bandiera americana. Resto dell'idea, infatti, che il titolo abbia una fortissima anima da comics americano, sia per i suoi eccessi, sia per l'ambientazione e lo stile generale. Ecco appunto perchè ho voluto un disegno con uno stile quasi da fumetto di supereroi, con posture tipiche di quella scuola artistica.

 Alien Storm resta uno dei titoli con cui più retrogioco, è stato uno dei primi che ho recuperato quando ho ricomprato un Megadrive dopo anni. Lo adoro davvero, e un suo seguito fatto con i controcoglioni resta uno dei miei sogni bagnati da videogiocatore...pur sapendo che non vi è alcuna speranza.

 Ora scusate, ma credo abbiano appena masticato un mio vicino di casa...ho un fucile energetico da pulire...




Disegno a china. 
Sfondo realizzato con Bryce PRO 7.
 Postworking con Gimp.

Copyright disegno by The RD Art, 2012

Alien Storm is copyright by SEGA


LINK:

Alien Storm - Arcade gameplay




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